Riflessioni sull'Odissea
Ancora una volta
dobbiamo a Paolo e Sylvie Ciapparelli la
pregevole traduzione oggi presentata.
E' sempre con immenso
piacere che si rilegge un vero maestro,
soprattutto se abbiamo avuto l'incredibile fortuna di
conoscerlo personalmente, di apprezzarne i suggerimenti e se è
stato per noi un amico sincero, un fratello maggiore. Emmanuel d'Hooghvorst ci
introduce qui ai misteri dell'Odissea, approccio
che sorprenderà certamente quanti basano le loro
certezze sulle reminiscenze liceali. Ci
auguriamo che al primo stupore subentri la
riconoscenza per un autore il cui unico scopo è,
e sarà sempre, l'esaltazione e la trasmissione
dell'Unica Eterna Verità.
Chi non crede alla scienza di Dio
non troverà
Dio.
Louis Cattiaux, M+R, XXV-55'
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L'oracolo di Delfi
Il mondo antico aveva
i suoi punti di riferimento ... Tutto scaturiva
dalla quotidiana esperienza della morte e dalla
consapevolezza della precarietà della vita
terrena. In un tale contesto forte e diffusa era
la tensione verso l'eterno, il sacro,
l'immanente.
E grande importanza si accordava a profeti ed
oracoli, intesi come indicatori sapienti
della Volontà che tutto trae da kaos conferendo
luce, ordinamento e vita.
Il soggetto è sempre lo stesso: l'unione del
cielo e della terra qui ed ora. Perché ciò
avvenga occorre un corpo, un'anima ed uno
spirito
S. Ciapparelli ci guida lungo le antiche vie
dell'Opera frequentate dall'AMANTE, l'AMATO e
dall'AMEN.
Il viaggiatore del cielo e della terra pesa
nel più profondo dell’inferno, e vola nel più
alto firmamento.
Louis Cattiaux, M+R, V-10'
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"Le
iniziazioni misteriche ad Enna in Centro Sicilia"
L’articolo di seguito riportato è
opera della Dott.ssa Anna Maria Corradini e tratto
da un libro della stessa autrice: “Enna:
storia e mitologia attraverso le fonti classiche”,
Papiro editrice, Enna, Marzo 1991. Raramente ci
è stato concesso di leggere un libro a
tal punto istruttivo: ivi l’autrice riassume
in un unico volume, ad uso delle generazioni presenti
e future, una quantità impressionante di
materiali che restituiscono alla Sicilia la sua
originaria dignità di “Isola sacra
agli dei ed agli uomini”.
L’approccio scelto è inequivocabilmente
storico-scientifico e nulla concede all’approssimazione:
i testi, da tutti verificabili e citati in lingua
originale, parlano da soli.
Dal nostro punto di vista, gli stessi testi
sono suscettibili di altra chiave di lettura,
che trova origine e giustificazione nel diverso
movente, l’attualizzazione della Tradizione
iniziatica d’occidente.
Accertate fonti e momento storico, tocca ad
ognuno, secondo la via percorsa, riconoscere
simboli ed operazioni di un’Arte e di
una dottrina, sacre ai nostri padri, che non
sono soggette ad evoluzione, né tantomeno
alla corruzione di schiere di ignoranti assetate
di protagonismo.
Vorremmo proporre solo una considerazione,
del tutto marginale: quando un popolo, che risiede
su una terra consacrata, perde la sua storia
e non sa più operare secondo la dottrina
autentica dei suoi iniziati, questo è
inevitabilmente destinato a sprofondare in ogni
sorta di perversione. È come se, non
trovando più divino sfogo, l’energia
vitale che lo alimenta si muti in maledizione
fatale.
Non è solo l’antica Trinacria
ad aver subito questa deplorevole sorte, scandita
da ogni sorta di quotidiane profanazioni, ma
tale fato sembra incombere, su qualsiasi terra
che la Tradizione definisce “Sacra“.
Che pensare di quanto accade in Israele da molti
anni, per esempio? Dove sono oramai i figli
dei maestri della rivelazione? Che pensare della
nobilissima terra iraniana, preda di una guerra
tra infedeli?
Suggerisco a sostegno di quanto affermato la
lenta lettura di “Continente Russia”,
di Aleksandr Dughin (liberamente visibile al
link http://utenti.lycos.it/ArchivEurasia/dugin_cr.html),
che con le sue parole ci offre la stessa, identica
percezione del tradimento del Sacro, dell’oblio
dei Misteri, evidenziando un processo che dal
divino porta al demoniaco.
L’articolo (ma soprattutto il libro)
di Anna Maria Corradini sono una finestra appena
socchiusa su un’eredità tradita,
su un patto violato. Possiamo solo augurarci
che altri ci consentano di “ricordare”
il senso dei nostri antichi misteri, riannodando
così il sottile filo che lega la terra
ai cieli.
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