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IN
MEMORIAM EH
Emmanuel,
il forestiero, cerca il buon odore di vita con
un fiuto sviluppato. Non lo condurrà il
Signore verso la santa rugiada che imbalsama il
mondo di Maria?
“Egli
cerca e scava”.
Louis Cattiaux, MR XXIX-47'
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(Emmanuel van der Linden Baron d'Hooghvorst)
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Emmanuel
d’Hooghvorst ci ha lasciato il 17 maggio
1999 all’età di 85 anni.
Amante della saggezza vera, sostenitore e fraterno
amico di Louis Cattiaux, dedicò tutta
la sua vita allo studio dell’autentica
ed unica tradizione universale, orientando come
un faro sicuro, nel silenzio di un'amicizia
familiare, la crescita di molti ricercatori.
Cenni Biografici
Emmanuel van der Linden Barone d’Hooghvorst,
nato a Bruxelles il 30 Aprile 1914, fu il maggiore
tra sei fratelli e sorelle. Completò
i suoi primi studi (formazione greco-latina)
al collegio "Cardinal Mercier di Braine-l’Alleud",
poi studiò Filosofia all'Università
di Louvain.
Dopo aver realizzato un giro di Spagna in bicicletta
accompagnato dal suo amico Nicolas de Stael,
trascorse un anno nell'ex Congo Belga, come
prospettore di miniere d'oro.
Durante la guerra civile spagnola, lo ritroviamo
corrispondente di guerra nelle linee franchiste
per il quotidiano belga "La Libre Belgique".
Sposò nel 1939 la Contesse Elisabeth
de Marnix de Sainte Aldegonde, da cui ebbe quattro
figli.
Durante l'occupazione è arrestato ed
imprigionato due volte dalla Gestapo, poi liberato.
È a partire da questo momento che comincia
a dedicarsi allo studio delle lettere classiche.
Nel 1949, grazie ad una critica di René
Guenon apparsa ne' "Etudes Traditionnelles
sur Le Message Retrouvé", recentemente
ripubblicata, entra in contatto con Louis Cattiaux
con il quale manterrà una relazione epistolare
fino alla scomparsa di quest'ultimo nel 1953.
Gli dobbiamo diversi scritti in relazione a
"Le Message Retrouvé".
Ricercatore infaticabile, decide di mettersi
alla scuola di un rabbino al fine di imparare
l'ebraico e l'aramaico. Studia anche l'arabo
all'Università di Bruxelles. Insegna
dunque l'ebraico ad un gruppo di amici con l'intenzione
di studiare ed approfondire i commentari dei
Maestri della Kabala Ebraica.
La sua fecondità letteraria comincia
a manifestarsi soprattutto a partire dal 1977,
periodo durante il quale pubblica numerosi articoli
ne' "La Tourbe des Philosophes", nella
rivista belga "Le Fil d’Ariane"
e nella rivista spagnola "La Puerta".
Una parte di tali pubblicazioni, molto apprezzate
in ogni angolo d'Europa da quanti hanno avuto
la fortuna di accedervi e l'umiltà di
leggerle senza preconcetti, sono state riunite
nei tre volumi de "Le Fil de Pénélope".
Gli "Aforismi del nuovo mondo" (inediti
in Italia), rappresentano la quintessenza estremamente
densa e concentrata del suo pensiero.
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(Giovanni di Patmos)
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Di Emmanuel d'Hooghvorst si potrebbe dire,
parafrasando l'Evangelista: "... tante
altre cose disse, scrisse e fece, ché
non basterebbe una biblioteca intera per contenerle
tutte ...", al punto che, incontrandosi,
quanti ebbero la fortuna di conoscerlo e frequentarlo
in qualche modo, non di rado esclamano nel loro
argomentare: "In relazione a questo punto,
una volta EH disse ....", alla maniera
della più pura tradizione rabbinico-cabalistica.
Egli spezzò e versò tra noi, come
un ignorato sacerdote dell'Ordine Eterno, il
Pane ed il Vino prudentemente celati ne' "Il
Messaggio Ritrovato" del suo amico Cattiaux.
Insegnò l'Alchimia della Parola, preludio
imprescindibile alla Parola Alchemica, cioè
al Verbo che s'incarna. Rifece la Scuola, ma
solo il tempo ed una nuova generazione di ricercatori
potranno porre nella giusta luce e prospettiva
un tale, unico connubio di saggezza, umiltà
e carità, esempio sempre vivente per
chiunque intenda rinunciare alle illusioni di
questo mondo ed inoltrarsi seriamente lungo
il sentiero dei figli di Ermete.
Il vicario ha ricevuto la rivelazione del
segreto signoriale come un santo sacramento,
che porta adesso nel suo cuore, ed egli brilla
anche per i ciechi che vengono a lui da tutte
le parti. Il Signore visita i suoi veri preti
e li illumina con i suoi preti veri. Colui che
riceve scopre colui che dona, e tace.
Louis Cattiaux, MR XXXIX-3'
N.B. Si veda anche "Ces hommes qui ont
fait l’alchimie du XXème siècle",
di Geneviève Dubois
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